Il decreto ingiuntivo è lo strumento più rapido ed efficace per il recupero dei crediti. Consente di ottenere dal Giudice un decreto che obbliga il debitore a pagare entro un termine stabilito.
In questa guida analizziamo come funziona, quali sono i tempi e i costi, quale giudice è competente e cosa può fare il debitore.
1. Cos’è il decreto ingiuntivo
Il decreto ingiuntivo è un provvedimento del Giudice che ingiunge al debitore di pagare una somma di denaro o consegnare un bene mobile determinato.
Può essere richiesto quando il creditore dispone di una prova scritta del credito, ad esempio:
fatture non pagate;
contratti firmati;
cambiali, assegni, scritture private autenticate.
2. Quando conviene richiederlo
Il decreto ingiuntivo conviene quando:
il credito è certo, liquido ed esigibile;
si dispone di documentazione chiara e completa;
serve agire rapidamente senza avviare una causa ordinaria.
💡 È particolarmente utile per aziende, professionisti e amministratori di condominio che devono riscuotere somme in tempi brevi.
3. Tempi del decreto ingiuntivo
I tempi variano a seconda del Tribunale, ma in media:
Emissione: poche settimane dalla presentazione del ricorso;
Notifica al debitore: entro 60 giorni dall’emissione.
Pagamento o opposizione
Il debitore ha 40 giorni di tempo per:
pagare l’importo richiesto;
proporre opposizione.
👉 Attenzione: il Giudice può dichiarare il decreto provvisoriamente esecutivo. In questo caso il creditore può procedere subito con il pignoramento, anche se non sono ancora decorsi i 40 giorni.
4. Competenza: Giudice di Pace o Tribunale?
La competenza per valore è stabilita dalla legge:
Giudice di Pace: per crediti fino a € 10.000,00 (o per le cause di risarcimetno danni da circolazione di veicoli e natanti, la competenza è fino a € 25.000,00)
Tribunale: per crediti superiori.
La competenza per territorio è invece determinata dal luogo in cui il debitore ha residenza, domicilio o sede legale.
5. Costi del decreto ingiuntivo
I costi dipendono dal valore del credito e comprendono:
Contributo unificato (variabile in base all’importo);
Spese di notifica;
Compenso dell’avvocato.
💡 In caso di accoglimento, il Giudice condanna il debitore al rimborso delle spese sostenute dal creditore.
6. Dal decreto ingiuntivo al pignoramento
Se il debitore non adempie, il decreto ingiuntivo costituisce il titolo esecutivo per:
Atto di precetto;
Pignoramento mobiliare, immobiliare o presso terzi.
🔗 Approfondimento: Recupero crediti: guida pratica per aziende e privati.
7. Cosa fare se ricevo un decreto ingiuntivo
a) Se non posso pagare
Chi non ha liquidità sufficiente ha due strade principali:
chiedere un accordo con il creditore, eventualmente con una rateizzazione del debito;
valutare la procedura di sovraindebitamento, utile nei casi di debiti multipli o gravi difficoltà economiche.
🔗 Approfondimento: Sovraindebitamento: cos’è e come funziona.
b) Se ritengo che sia infondato
Se il debitore ritiene che il ricorso e il decreto ingiuntivo siano infondati, può proporre opposizione entro 40 giorni dalla notifica.
In questo caso si apre un vero e proprio giudizio, nel quale sarà il Giudice a decidere sulla fondatezza del credito.
Conclusioni
Il decreto ingiuntivo è uno strumento rapido ed efficace, ma richiede un’attenta valutazione preliminare.
Per il creditore, è spesso la via più conveniente per ottenere il pagamento. Per il debitore, è fondamentale reagire tempestivamente, scegliendo se accordarsi, difendersi o ricorrere a procedure di composizione della crisi.
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